Away cup match played on 17 March 2021.
Kicked off at 9:00 PM

17 marzo 2021 – Monaco di Baviera (Germania), Fußball Arena München - Champions League – Ottavi di finale – Gara di ritorno - inizio ore 21.00

BAYERN MONACO: Nubel, Pavard, Boateng (46' Sule), Alaba, Hernandez, Goretzka (64' Davies) Kimmich (77' Martinez), Sané, Muller (70' Musiala), Gnabry, Lewandowski (70' Choupo-Moting). A disposizione: Roca Schneller, Sarr. Allenatore: Flick.

LAZIO: Reina, Marusic, Acerbi, Radu, Lazzari (55' Parolo), Milinkovic, Escalante, Luis Alberto (75' Cataldi), Fares (46' Lulic), Correa, Muriqi (55' Pereira). A disposizione: Strakosha, Patric, Musacchio, Hoedt, Leiva, Akpa Akpro, Caicedo, Immobile. Allenatore: S. Inzaghi.

Arbitro: Sig. Kovács (Romania) - Assistenti Sigg. Marinescu e Artena - Quarto uomo Sig. Hategan - V.A.R. Sig. Gil (Polonia) - A.V.A.R. Sig. Kwiatkowski – Delegato UEFA Sig. Beishuizen (Olanda) - Osservatore arbitro Sig. Sajn (Slovenia).

Marcatori: 33' Lewandowski (rig), 73' Choupo-Moting, 82' Parolo.

Note: ammonito al 26' Radu, al 39' Milinkovic, al 48' Goretzka tutti per gioco falloso, al 31' Acerbi per proteste, al 70' Correa per simulazione. Angoli 3-1. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.

Spettatori: gara disputata a porte chiuse per emergenza Covid-19.

? La Gazzetta dello Sport titola: "Anche la Lazio saluta. Contro il Bayern era senza speranze ma lotta ed esce a testa alta. Dopo il 4-1 all’andata, incassa i gol di Lewandowski e ChoupoMoting. Ma si toglie lo sfizio di impensierire i campioni di tutto e segnare con Parolo".

Continua la "rosea": In certi casi si dice che la firma sia una formalità. E questo è uno di quelli in cui tutto era deciso e mancava soltanto l’atto ufficiale per sottoscrivere l’uscita della Serie A dalla casa della Champions. Con la Lazio se ne va anche l’Italia: non succedeva da cinque anni di non avere nessuna squadra ai quarti del torneo che più conta. Non c’era pronostico, stavolta, e nemmeno speranze razionali come nel caso di Juventus e Atalanta. La sentenza era stata già scritta a Roma, con l’inequivocabile 4-1 del primo match. I motivi. Ma il risultato almeno non è così netto. E Parolo si prende la soddisfazione di segnare ai "campioni di tutto", per il 2-1 all’82’, tenendo in partita i suoi fino al termine. All’andata la Lazio si era fatta molto male anche da sola e da subito. Stavolta ha meno responsabilità, nell’ultimo mese aveva già perso quattro partite su sei, tutto compreso, ma in questa potrebbe sfruttare la leggerezza del niente da perdere: l’errore che lancia il Bayern, come se ne avesse bisogno, arriva ugualmente, però superata la mezz’ora. Una prima parte in cui i romani restano appiccicati agli avversari e alla partita, sono più attenti, salgono sui lati e da sinistra arrivano i suggerimenti per Milinkovic che conclude debole o non lo fa del tutto.

Il Bayern non è furente, non ne è il caso, e per passare avanti sfrutta un rigore per trattenuta di Muriqi su Goretzka proprio davanti all’arbitro. Lewandowski non aspettava altro per abbellire le sue cifre: l’1-0 diventa il suo 73° centro in Champions, il numero 39 in 35 partite stagionali con il club. Potrebbe anche salire ulteriormente, il polacco, ma nella ripresa colpisce un palo. I due infortuni. In tutta la storia della competizione, nessuno è riuscito a strappare la qualificazione dopo aver perso l’andata in casa con almeno tre reti di differenza. Speranze quasi nulle, dunque: Inzaghi lascia in panchina Ciro Immobile, alle prese con la tallonite. Per Muriqi è la seconda da titolare nel torneo, il danno commesso in difesa è grave, davanti invece non si fa trovare e viene cambiato con Pereira dopo quasi un’ora, formando un attacco leggero con Correa. In difesa Marusic scala nel trio di centrali (come dopo mezzora all’andata) ed è abbastanza sveglio su Gnabry, non cambia posizione nemmeno quando deve uscire Lazzari, perché a destra va Parolo. Il ritorno dell’esterno, dopo due partite ai box, potrebbe dare fiducia per il campionato, ma a inizio ripresa Lazzari deve abbandonare per infortunio al mignolo, mentre anche Fares dall’altra parte fa tremare Inzaghi per una botta al ginocchio prima dell’intervallo e viene sostituito con Lulic.

Tutti i cambi comunque non modificano il tema della partita, con il Bayern sempre a governare le operazioni, senza lasciare troppe illusioni e con il minimo necessario in avanti, tenendo anche un ritmo non eccessivo per poi accelerare con fiammate improvvise. Bayern con rispetto. Come previsto, Hansi Flick dà un turno di riposo a Neuer, al suo posto Nübel che è arrivato a Monaco l’estate scorsa pensando di aver più spazio, ma il capitano non si fa da parte volentieri. Sul colpo di testa di Parolo, Nübel si fa infilare da due passi. Per il resto il Bayern non è in formazione B, anzi: ci sono tutti i titolari, soltanto al 70’ vengono tolti Müller e Lewandowski, e Choupo-Moting infila il raddoppio appena entrato. I tedeschi arrivano a 18 vittorie nelle ultime 19 gare di Champions. Il futuro. Nel bilancio generale dell’avventura di Champions, la prima dopo 13 anni, la Lazio non ha troppi rimpianti: ha superato il girone rimanendo imbattuta, si è scontrata con i detentori negli ottavi e, al di là degli sbagli, il compito era ai limiti dell’impossibile. Troppa differenza, confermata dal campo. La vera impresa per la Lazio adesso è ripresentarsi in Champions anche nella prossima stagione.

? Il Corriere dello Sport titola: "E' una Lazio a testa alta. Bayern avanti su rigore di Lewandowski. Raddoppio di Choupo-Moting nella ripresa ma i biancocelesti non si arrendono e nel finale trovano il gol con Parolo. Come previsto, a Monaco di Baviera vincono i Campioni e passano ai quarti ma la squadra di Inzaghi mantiene l’impegno di onorare un incontro segnato [[|già all’andata all’[[Olimpico]".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: L'impresa all’Allianz Arena non era possibile e neppure ipotizzabile con i campioni d’Europa e del mondo. La Lazio è uscita dalla Champions evitando almeno di essere travolta come era accaduto all’Olimpico negli ottavi di andata. Rigore di Lewandowski, raddoppio di Choupo Moting, gol dell’onore firmato da Parolo. Danni limitati, missione compiuta pensando all’Udinese e alla coda del campionato, in cui Inzaghi dovrà tentare la rimonta complicata al quarto posto. Non suona benissimo e si tratta di una magra consolazione. E’ stata una sconfitta dignitosa e contenuta perché il Bayern Monaco aveva già messo al sicuro la qualificazione nei primi 90 minuti e ieri ha gestito (vincendo) senza mai spingere sull’acceleratore. Per i tedeschi è sembrata quasi un’amichevole, la Lazio invece ha faticato mettendo in campo tutto quello che poteva dentro un buon primo tempo. Nella ripresa è calata, confermando la f?lessione atletica dell’ultimo periodo e la volontà di risparmiare alcuni big, come è successo con Immobile e Leiva, lasciati in panchina.

Accorgimenti. Se il Bayern ha giocato con la stessa serenità di un allenamento, la Lazio è entrata bene in partita e Inzaghi, per una volta, ha dimostrato umiltà tattica, lavorando sui difetti emersi nella partita d’andata. Solita costruzione a tre, ma 4-5-1 in fase difensiva con l’obiettivo di raddoppiare gli uomini sulle corsie laterali. Così sono diventate più logiche le scelte di partenza. Correa, con palla ai tedeschi, restava largo sulla fascia sinistra per andare a marcare Pavard e tenere Fares su Sané. Dalla parte opposta Lazzari incrociava Hernandez e Marusic poteva accorciare su Gnabry. Radu aiutava Acerbi nel controllo di Lewandowski. Modulo ibrido cancellando almeno una differenza rispetto all’Olimpico, dove gli esterni del Bayern si erano ritrovati in costante superiorità (due contro uno) concretizzando un dominio complessivo di squadra espresso in velocità, precisione di palleggio e f?isicità. La mossa di Inzaghi ha sortito un effetto benef?ico anche quando la Lazio ribaltava l’azione, perché Lazzari e Correa partivano in posizione più avanzata. Semmai mancava qualcosa al centro dell’attacco. Muriqi non è mai andato al tiro e neppure è riuscito a dialogare bene con il Tucu, con Milinkovic e Luis Alberto nella prima mezz’ora, quando la squadra biancoceleste è riuscita a tenere l’iniziativa, non solo a contrastare i mostri bavaresi.

Lewa. Sarré non ha inquadrato lo specchio nell’unica occasione concessa al Bayern prima che Milinkovic di testa non sfruttasse la solita imbeccata di Luis Alberto. Sul primo angolo a favore dei tedeschi è nato il rigore provocato dalla trattenuta di Muriqi su Goretzka. Lewandowski ha spiazzato Reina. A un sospiro dall’intervallo s’è fatto male Fares e in avvio di ripresa Inzaghi ha perso anche Lazzari per infortunio. Sono entrati Lulic, Parolo e Pereira ha sostituito Muriqi. Non era più la stessa Lazio d’inizio partita e il ritmo dei tedeschi stava salendo. Choupo e Parolo. Lewandowski stava cercando il raddoppio, sventato prima da Reina e poi dalla respinta del palo. Flick, che aveva già rinunciato a Neuer, ha richiamato il fenomeno polacco e Muller. Choupo Moting, appena entrato, ha f?irmato il raddoppio sfruttando il lancio di Alaba. I tedeschi sono arrivati con due passaggi davanti a Reina: Lazio bucata per vie centrali, ma orgogliosa e con la voglia di giocarsela sino in fondo. Giusto premio raccolto grazie al gol dell’eterno Parolo, servito su punizione da Pereira: due tra i meno utilizzati negli ultimi mesi da Inzaghi, un altro segnale del campo da recepire.

? Il Messaggero online titola: "Bayern-Lazio 2-1: i biancocelesti salutano l'Europa. Testa al campionato per riconquistarla".

Prosegue il quotidiano romano: In Germania vince ancora il Bayern. Ma la Lazio almeno salva l'onore. Finisce 2-1 per gli uomini di Flick, che stasera eliminano ufficialmente la squadra di Inzaghi dalla Champions. La qualificazione s'era decisa all'Olimpico, mancava solamente il passaggio all'Allianz per certificarla. Poco male per i biancocelesti, che hanno fatto una gara attenta come aveva chiesto il tecnico. Reti di Lewandowski (33') su rigore, Choupo-Moting (73') appena entrato in campo, e Parolo (82') per rendere meno amaro il passivo. La squadra di Inzaghi ha interpretato bene la partita. Corta e concentrata nella chiusura delle linee di passaggio bavaresi. Forse, alla fine, il pareggio sarebbe stato più giusto, ma questo risultato non cambia nulla nella testa dei calciatori biancocelesti. Che sanno comunque di aver fatto il massimo contro la squadra più forte in questo momento. La testa era già al campionato, con la trasferta di Udine di domenica che può essere decisiva nella corsa alla qualificazione Champions per la prossima stagione. E certo stasera la Lazio non è stata fortunata: fuori entrambi gli esterni. Fares per un problema al ginocchio - difficile recuperi, ma già domani verrà valutato - e Lazzari per un doloroso infortunio al mignolo della mano destra. Qualche speranza per lui c'è sicuramente. Questa è la vera unica nota amara della fredda serata tedesca. Per il resto, come detto, l'orgoglio s'è visto e va bene così.

? Il sito web "Uefa.com" commenta così la gara:

Bayern-Lazio 2-1: i Biancocelesti salutano l'Europa. I detentori battono la squadra di Inzaghi anche al ritorno e si qualificano per i quarti: sblocca Lewandowski su rigore, raddoppia Choupo-Moting prima del gol della bandiera di Parolo.

Termina agli ottavi di finale l’avventura della Lazio in UEFA Champions League. Battuta 4-1 in casa all’andata, la squadra di Simone Inzaghi cade contro il Bayern Monaco anche in Germania: finisce 2-1 per i detentori del trofeo, a segno con un rigore di Robert Lewandowski nel primo tempo e con il subentrato Eric Maxim Choupo-Moting nella ripresa. Nel finale Marco Parolo firma di testa il gol della bandiera. Per i Biancocelesti l’ostacolo Bayern - che nel 2020 ha conquistato altri cinque trofei (Bundesliga, Coppa di Germania, Supercoppa di Germania, Supercoppa UEFA, Mondiale FIFA per club) e che si è aggiudicato due delle ultime nove edizioni della UEFA Champions League, raggiungendo inoltre una finale e quattro volte la semifinale - si è rivelato insormontabile. Per i campioni di Germania si è trattato del 27esimo successo su 36 gare disputate. L’avvio della Lazio - orfana di Ciro Immobile - è incoraggiante, perché Joaquín Correa mette a lato dopo uno scambio con Vedat Muriqi e Sergej Milinkovic-Savic chiama all’intervento Alexander Nübel, schierato titolare al posto del capitano Manuel Neuer.

Poco dopo la mezzora, però, la formazione guidata da Hans-Dieter Flick, che si era resa pericolosa con un tiro a giro di Leroy Sané, passa in vantaggio. Muriqi cintura in area Leon Goretzka e l’arbitro assegna il rigore, che Lewandowski trasforma spiazzando Pepe Reina: per il bomber polacco è il quinto gol, in sei partite, in questa UEFA Champions League. La ripresa si apre con Senad Lulic per Mohamed Farès e Niklas Süle per Jérôme Boateng. Lewandowski colpisce un palo, poi Choupo-Moting - in campo proprio al posto del polacco - firma il raddoppio, superando Reina dopo il perfetto assist di David Alaba. La squadra di Inzaghi ha uno scatto d’orgoglio e di testa accorcia le distanze con Parolo, anche lui in campo a gara iniziata al posto di Manuel Lazzari. Ai quarti ci va il Bayern, ma la Lazio torna a testa alta da Monaco di Baviera.

? Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

E' un arrivederci "[[Champions League|Champions", questo spera Inzaghi: "Usciamo con onore. Eravamo tornati nella grande Europa dopo 13 anni e dopo 20 anni non arrivavamo agli ottavi. Il primo passo è stato fatto, adesso ci aspetta un grande passo da compiere, ossia rimanere in questa competizione sapendo che c’è tanta concorrenza in Italia. Le ultime partite che restano in campionato vanno fatte nel migliore dei modi. Abbiamo tutto il tempo per tornare tra le prime 4, sapendo che ci sono squadre costruite molto bene". Simone Inzaghi parla di orgoglio dopo l’uscita (annunciata) dalla Champions e incorona i suoi uomini, seguaci fedeli da cinque anni, li sente ancora vicini: "Questi ragazzi mi hanno dato tantissimo in cinque anni, continuano a darmi tanto. Ci sono percorsi e stagioni, in campionato venivamo da 6 vittorie di f?ila, poi ci sono mancati giocatori importanti. Dobbiamo essere più bravi nei momenti di diff?icoltà, prima dello stop dell’anno scorso stavamo volando senza Europa. Poi abbiamo rigiocato ogni due giorni e ci sono state delle problematiche, è qui che dobbiamo fare il salto. Il calcio è cambiato, si gioca ogni 2-3 giorni, con il maledetto Covid non si sa mai cosa succede". E’ un punto su cui si stanno facendo rif?lessioni. A Simone è stato chiesto cosa manca per il futuro, sempre che rinnovi: "Allargare la rosa? Si, ma rispetto agli altri anni quest’anno è stata allungata. Ci sono mancati giocatori in difesa, nello stesso settore, ne abbiamo risentito".

L'onore. Inzaghi e la Lazio hanno difeso l’onore perduto all’andata: "Era una partita molto a rischio, dopo l’andata, non venendo in Germania a fare una partita seria, avremmo rischiato tanto. I ragazzi sono stati bravi, sono stati in partita, abbiamo trovato qualche buona situazione. Il gol è arrivato su rigore, il secondo su azione, ma era angolo per noi, ci hanno f?ischiato fuorigioco. Contava la prestazione, l’abbiamo fatta. Nelle prime partite del girone siamo stati imbattuti, ci dispiace per il 4—1 dell’andata. Dovevamo fare meglio nella prima partita, ma contro i campioni del mondo stavolta abbiamo giocato una buona gara". La Champions non perdona a certi livelli, contro certi fenomeni: "Sappiamo che ci sono squadre contro cui è impossibile giocare, il Bayern è una di queste. Il nostro grande obiettivo era passare il girone, ci siamo battuti con grande orgoglio. Contro il Bayern sarebbe stata comunque molto dura, ma avremmo potuto giocare meglio all’Olimpico. Ripeto, c’è grandissimo orgoglio per il cammino fatto". Dal Bayern si deve imparare: "Quello vero lo abbiamo visto all’andata per mentalità. Faccio un esempio, l’aggressione di Alaba sotto la mia panchina sul 2-1 per loro, a poco dalla f?ine. Ecco la mentalità che li contraddistingue. Meritano ciò che stanno vincendo. Capello, in diretta su Sky; ha chiesto a Inzaghi se questa mentalità è replicabile nel campionato italiano: "Ci proviamo, dobbiamo trasmettere la stessa voglia ai nostri giocatori, siamo a livelli estremi, il Bayern è il massimo di ciò che si può incontrare a livello di club in Europa".

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