Away league match played on 10 January 2021.
Kicked off at 3:00 PM

10 gennaio 2021 – Genova, stadio L. Ferraris - Campionato di Serie A, XVII giornata - inizio ore 15.00

PARMA: Sepe, Busi, Alves, Osorio (46' Ricci), Valenti (34' Balogh), Sohm (75' Mihaila), Brugman (63' Inglese), Hernani; Kurtic, Cornelius, Gervinho. A disposizione: Colombi, Rinaldi, Pezzella, Dezi, Cyprien, Brunetta, Camara, Sprocati. Allenatore: D’Aversa

LAZIO: Reina; Luiz Felipe, Acerbi, Radu, Lazzari (84' Patric), Milinkovic, Leiva (70' Cataldi), Luis Alberto (64' Akpa Akpro), Marusic (84' D. Anderson), Caicedo (70' Andreas Pereira), Immobile. A disposizione: Alia, Furlanetto, Armini, Hoedt, Escalante, Parolo, Muriqi. Allenatore: S. Inzaghi

Arbitro: Sig. Pairetto (Nichelino) - Assistenti Sigg. Del Giovane e Rossi C. - Quarto uomo Sig. Sozza - V.A.R. Sig. Di Paolo- A.V.A.R. Sig. Di Vuolo.

Marcatori: 55' Luis Alberto, 67' Caicedo.

Note: ammonito al 23' Busi, al 26' Brugman, al 63' Hernani, al 66' Balogh, al 68' Akpa Akpro. Angoli . Recuperi: 2' p.t., 3' s.t.

Spettatori: partita a porte chiuse per emergenza Covid 19.

? La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio esce alla distanza. Il Parma tiene e poi crolla. Primo tempo equilibrato, la ripresa è biancoceleste. Gol di Luis Alberto e Caicedo: D’Aversa, esordio amaro".

Continua la "rosea": Ha ragione Simone Inzaghi quando, per spiegare il successo della Lazio, dice scegliendo la strada della semplicità: "Nel secondo tempo siamo entrati in campo col piglio giusto e abbiamo vinto una partita importante per noi". Senza tanti giri di parole, senza tante elucubrazioni tattiche, senza "attacchi della profondità" e "aggressione alta": interpretare la verità del calcio è come bere un bicchiere d’acqua fresca, per capire un risultato non serve ricorrere ad astruse costruzioni filosofiche. La Lazio è andata via dal Tardini con i tre punti perché, nella ripresa, ha pigiato il piede sull’acceleratore, ha costretto gli avversari a rincorrere il pallone e ha fatto valere il maggior tasso tecnico. "In campionato questo successo può rappresentare la svolta per noi – prosegue Inzaghi - In Europa siamo consci di quello che abbiamo fatto. In campionato ci mancano un paio di vittorie che, senza lo sforzo fisico e mentale che abbiamo avuto nelle coppe, probabilmente avremmo conquistato. Mancano 21 partite, avremo tempo per migliorare la nostra classifica: è chiaro che queste due vittorie ci danno autostima e fiducia in vista del derby di venerdì". Proprio così, la doppia felicità contro Fiorentina e Parma regala ai ragazzi di Inzaghi quell’entusiasmo che è la benzina più importante prima di una supersfida come quella contro la Roma.

Luis Alberto è tornato a comandare come devono fare le mezzali quando hanno il pallone, Lazzari fila via come una freccia, Immobile e Caicedo duettano che è un piacere vederli, Milinkovic ha sempre in canna il colpo del k.o. e la difesa non patisce più di tanto. C’è di che stare tranquilli, anche se i rilassamenti conducono spesso a brutti risvegli. Parma bene a metà. Si dirà: tutta questa esaltazione è esagerata, in fondo Immobile e i suoi amici avevano di fronte il Parma che veniva da quattro sconfitte consecutive. Verissimo, però la squadra emiliana ha dimostrato di voler invertire la rotta. Perlomeno nel primo tempo e in avvio di ripresa, quando ha giocato vis-à-vis contro la Lazio e si è tornata a vedere quella solidità difensiva che con D’Aversa è stata alla base delle due salvezze consecutive. Poi i gialloblù sono crollati, inevitabile perché la condizione fisica non è ancora ottimale, perché troppi erano gli assenti (Kucka, Iacoponi, Gagliolo, Karamoh, Grassi, Laurini) e perché, in corso d’opera, hanno alzato bandiera bianca pure Valenti e Osorio e là dietro, a tenere insieme un reparto abborracciato, c’era il solo Bruno Alves che aveva il compito, come un padre di famiglia, di tenere per mano i "figlioletti" Busi, Balogh e Ricci. Difficile portare a casa la pelle con simili presupposti.

L’allungo. Eppure, nonostante le difficoltà, è stato il Parma ad avere le occasioni migliori nel primo tempo con Sohm e Cornelius, cui ha risposto il solo Caicedo con un paio di iniziative. Nel secondo tempo, come ha sottolineato Simone Inzaghi, altra musica. Il Parma non ce la fa a ballare al ritmo della Lazio che accelera ogni volta che entra in possesso di palla. Lazzari è una furia e confeziona l’assist per l’1-0 di Luis Alberto, gli emiliani barcollano, D’Aversa prova a rimescolare le carte inserendo Inglese e passando a un più offensivo 4-2-4, ma è ancora la Lazio a timbrare il cartellino con Caicedo. Da quel momento, e siamo al 22’ del secondo tempo, non c’è più storia. Il Parma è timido, troppo timido, nei tentativi d’attacco e la Lazio non fa altro che gestire il vantaggio senza andare in sofferenza. Prova di maturità, quella della squadra di Inzaghi, mentre per vedere il Parma di D’Aversa, in attesa di interventi (necessari) sul mercato, bisogna aspettare almeno fino alla fine del mese.

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