Away cup match played on 03 October 2013.
Kicked off at 7:00 PM

Giovedì 3 ottobre 2013 - Trabzon, Hüseyin Avni Aker Stadyumu - Trabzonspor-Lazio 3-3 3 ottobre 2013 - Europa League - Fase a gironi, gara 2 - inizio ore 19.00

TRABZONSPOR: Onur Kivrak, Bosingwa, Demir, Yumlu, Adin, Zokora, Colman (57' Akgun), Yusuf Erdogan, Mierzejewski, Malouda (64' Alanzinho), Paulo Henrique. A disposizione: Ayvaz, Bamba, Giray Kacar, Ozdemir, Janko. Allenatore: Akcay.

LAZIO: Marchetti, Cavanda, Ciani, Cana, Lulic, Onazi, Biglia, Hernanes (74' Ederson), Candreva (61' Floccari), Felipe Anderson (79' Keita), Perea. A disposizione: Berisha, Serpieri, A. Gonzalez, Ledesma. Allenatore: Petkovic.

Arbitro: Sig. Hansson (SWE) - Assistenti Sigg. Nilsson e Flink (SWE) - Quarto arbitro Sig. Wittberg (SWE) - Assistenti arbitrali aggiunti Sigg. Lerjeus e Al-hakim (SWE) - Delegato UEFA Sig. Hover (ENG).

Marcatori: 12' Yusuf Erdogan, 22' Mierzejewski, 29' Onazi, 35' Paulo Henrique, 84' Floccari, 85' Floccari.

Note: serata piovosa, terreno in buone condizioni. Ammonito Cavanda. Angoli: 11-3 per la Lazio. Recuperi: 0' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 25.000 circa.

Dalla Gazzetta dello Sport:

Sei gol, altrettante occasioni da rete non concretizzate, emozioni ed errori a non finire. La Lazio esce imbattuta da Trebisonda al termine di una partita rocambolesca. Tanto emozionante quanto ricca di strafalcioni difensivi, equamente divisi tra le due squadre. Verdetto giusto, quindi, quello dell’Avni Aker Stadium. Ma a gioire è solo la squadra romana che, a otto minuti dal termine, è sotto di due gol e con poche speranze di raddrizzare una gara nata male e proseguita peggio, almeno fino all’intervallo. Ci riescono invece i biancocelesti grazie alla doppietta del redivivo Floccari (mai in gol quest’anno prima di ieri) e grazie alla tigna con cui fino alla fine credono al pareggio. Il 3-3 finale premia più il carattere degli uomini di Petkovic che non il loro gioco. Che solo a tratti soddisfa, ma che spesso si appoggia sulle iniziative dei singoli. Il tecnico, ancora una volta, cambia modulo a ripetizione nel corso della gara. Parte col 4-5-1, passa brevemente al 4-2-3-1, poi nella mezzora finale si affida ad un 4-3-3 rischioso, ma efficace. Piace in effetti soprattutto l’ultima Lazio, che con l’inedito tridente Anderson-Perea-Floccari, poi Keita-Perea-Floccari, si butta nella metà campo avversaria e ne esce solo dopo essere venuta a capo di una partita compromessa. A riprenderla per i capelli provvede Floccari in due minuti (38’ e 40’) con un colpo di testa e una conclusione di destro. Ma l’esperto bomber deve ringraziare i baby Keita e Perea che forniscono gli assist.

È proprio la prova dei giovani, oltre al risultato, la notizia più bella della serata per Petkovic. Il colombiano Perea chiude con due assist (entrambi belli e intelligenti) ed una prova lucida e convincente. Keita entra nel quarto d’ora finale e con il suo movimento manda in crisi la retroguardia turca. E poi Anderson che, al debutto in biancoceleste, inizia in sordina, ma esce molto bene nella ripresa, sfiorando il gol in due circostanze. Bene, tra i giovani, anche il solito Onazi, ma lui non è una novità. Il nigeriano è ovunque a tappare le falle che troppo spesso si aprono e segna pure, al termine di un’azione in percussione dopo scambio con Perea. Tutto è bene ciò che finisce bene, ma l’analisi della serata turca non può prescindere dalla prova horror della difesa che, specie nel primo tempo, viene infilata ogni volta che il Trabzonspor si affaccia nella metà campo avversaria. La squadra turca è esperta (grazie agli ex Chelsea Malouda e Bosingwa e all’ex Tottenham Zokora), ma non velocissima. Eppure sembra una Ferrari quando prende palla e ribalta l’azione. È ciò che accade nella prima frazione di gioco, quando una Lazio supponente concede tre gol ed altre occasioni. Reti che nascono da contropiede (l’1-0 di Erdogan) e da disimpegni sbagliati (il 2-0 di Mierzejewski e il 3-1 di Paulo Henrique). Tre gol che portano a 17 il totale delle reti incassate nelle 9 partite stagionali fin qui disputate. Decisamente troppe.

Dal Corriere dello Sport:

In attesa di ritrovare l’equilibrio e una fase difensiva più convincente, la Lazio ha reagito agli schiaffoni del Trabzonspor e ha riscoperto l’orgoglio della grande squadra, rimontando due gol su un campo difficilissimo. Petkovic così ha mantenuto l’imbattibilità e la testa del girone di Europa League, allontanando anche qualche ombra. Chissà che questa serata non partorisca la svolta di una stagione sinora complicata per il modo in cui è maturato il pareggio. E’ finita 3-3 una partita pazzesca, giocata tutta in salita e sul filo del cappotto. Primo tempo da pazzi, ripresa con il cuore e anche con la testa, perché la Lazio ha preso finalmente in pugno la manovra e ha stritolato lentamente i turchi, concedendosi quei rischi inevitabili quando ti butti in avanti alla disperata. Ma il Trabzonspor non riusciva più a ripartire in modo efficace, perché aveva speso troppo. La squadra biancoceleste ha avuto il merito di crederci e di insistere sino in fondo, alla fine avrebbe potuto anche vincere se Biglia fosse riuscito a mettere dentro il pallone davanti. Doppietta decisiva di Floccari quando era già stato superato l’ottantesimo. S’è sbloccato il vice Klose, entrato nel cuore del secondo tempo per sostituire Candreva. Ma intorno ci sono stati anche i segnali confortanti dei giovani talenti su cui ha deciso di investire la società.

Due assist di Perea, lampi abbaglianti di Felipe Anderson al debutto e nel finale anche la scossa prodotta da Keita e da Ederson, un altro con la fame che forse non possiedono più alcuni big, su tutti Hernanes, in fase calante. Tira da lontano e basta. Non contrasta e rallenta il gioco tenendo il pallone tra i piedi invece di farlo viaggiare. Ora toccherà a Petkovic capire come sfruttare e dosare tanta qualità. Per trovare la quadratura serve anche la corsa. Zero interdizione, architetti senza corsa, linea difensiva scoperta e presa d’infilata dal Trabzonspor. Questo è stato il primo tempo. I turchi volavano come se fossero in discesa, la Lazio pattinava e scivolava sul prato zuppo di pioggia, scoprendosi nel tentativo di prendere in pugno il gioco. Il primo gol è nato da un tiro di Hernanes respinto di pugno da Kivrak. Il pallone è stato gestito malissimo, la squadra era sbilanciata. Comodo per Paulo Henrique radiocomandare il pallone in profondità, nel corridoio aperto tra Ciani e Cana, e senza che nessuno lo tamponasse. Erdogan è scattato come una fionda, seminando Cavanda, e ha beffato Marchetti in uscita. Subito sotto, la Lazio ha reagito con poca lucidità. Non riusciva a controllare i ritmi del gioco e la partita si è trasformata in un ping pong, un’azione da una parte e un contropiede dall’altra. Tanti errori e qualche sciocchezza, così è arrivato il raddoppio. Lulic s’è fatto soffiare il pallone da Malouda, il polacco Mierzejewski di sinistro ha scaricato sotto la traversa, sorprendendo Marchetti, troppo fuori dai pali. Traiettoria maledetta, forse favorita da una leggera deviazione di Cana.

Onazi quasi alla mezz’ora ha dimezzato lo svantaggio (inserimento con il tempo giusto sul passaggio filtrante di Perea e scavino per battere Kivrak in uscita), Hernanes ha scheggiato il palo, ma subito dopo è arrivato il terzo gol dei turchi, ancora una volta partorito da una frittata colossale, figlia di un eccesso di frenesia. Cana è andato a sbattere su Biglia, che stava per intervenire, di fatto liberando Paulo Henrique, tiro e gol del 3-1 al trentacinquesimo. La Lazio, però, non si è arresa. E ha ricominciato a spingere, cercando l’aggiramento sulle corsie esterne. Il ritmo del Trabzonspor era calato, Marchetti ha evitato il poker in uscita su Alanzinho, lanciato in contropiede. Felipe Anderson era il più pericoloso, Perea si muoveva bene, ma davanti mancava qualcosa. Petkovic questa volta ha indovinato i cambi. Dentro Floccari e Ederson, fuori Hernanes e Candreva. Poi è entrato anche Keita. Il talentino arrivato dal Barcellona s’è guadagnato l’angolo e poi lo ha calciato trovando il colpo di testa di Floccari capace di riaprire la partita. Due minuti dopo, ancora il centravanti calabrese, imbeccato da un tunnel di Perea, si è presentato davanti a Kivrak e lo ha freddato con un diagonale potente. Pareggio, Trebisonda gelata. E tutti a casa con l’idea di aver cominciato a ritrovare la Lazio.

Il sito web Uefa.com commenta così la gara:

Due gol nello spazio di un minuto di Sergio Floccari consentono alla S.S. Lazio di rimontare il Trabzonspor AS e uscire indenne dall’Hüseyin Avni Aker Stadyumu. Nella seconda giornata del Gruppo J di UEFA Europa League, i Biancocelesti sono sempre costretti a inseguire ma portano via un prezioso 3-3 dalla Turchia grazie alla doppietta dell’attaccante, entrato nella ripresa. Due volte avanti di due reti, la formazione guidata da Mustafa Resit Akçay è sembrata per lunghi tratti della partita in grado di conquistare la vittoria e restare in vetta a punteggio pieno nel girone. Ma con un buon secondo tempo e un finale rabbioso, la squadra guidata da Vladimir Petkovic è riuscita a rimontare e strappare un ottimo 3-3, che ne mantiene l’imbattibilità europea e il primato in classifica. Senza il bomber tedesco Miroslav Klose e orfano degli infortunati ?tefan Radu, Giuseppe Biava, Diego Novaretti e Abdoulay Konko, Petkovic lancia per la prima volta da titolare Felipe Anderson e in attacco si affida a Brayan Perea; tra i turchi titolari i due ex giocatori del Chelsea FC, Jose Bosingwa e Florent Malouda, mentre il peso del reparto offensivo è sulle spalle del brasiliano Paulo Henrique.

In apertura c’è subito lavoro per Federico Marchetti, costretto a opporsi al tiro da fuori di Yusuf Erdogan. Ma al 12’ il Trabzonspor passa in vantaggio. Onur Kivrak si oppone a un tiro di Hernanes, la ripartenza dei padroni di casa è fulminante ed Erdogan, sull’assist di Paulo Henrique, fa esplodere il pubblico dell’Hüseyin Avni Aker Stadyumu. La Lazio va subito vicina al pareggio con Felipe Anderson, che impegna il portiere avversario, ma al 22’ arriva il raddoppio dei turchi. Senad Lulic perde banalmente un pallone, Adrian Mierzejewski lascia partire un gran sinistro da fuori area che – complice la deviazione di Lorik Cana – si infila ancora alle spalle di Marchetti. Lo stesso polacco fallisce poco dopo il terzo gol, ma al 29’ la Lazio torna in partita: Perea offre un ottimo assist per Ogenyi Onazi che con un tocco sotto supera Kivrak e dimezza lo svantaggio. E’ probabilmente il momento migliore dei Biancocelesti, che con Hernanes sfiorano il pareggio. Ma a dieci minuti dall’intervallo arriva il 3-1, una doccia fredda. Mierzejewski serve Paulo Henrique che, approfittando dello scontro tra Cana e Lucas Biglia, si gira e mette dentro. Prima del riposo c’è un’altra chance per Lulic, mentre a inizio ripresa viene annullata la rete di Michaël Ciani, visto che l’assistente dell’arbitro aveva segnalato che il pallone era uscito in precedenza.

Felipe Anderson va due volte vicino al gol, ma trova sempre sulla strada l’attento portiere avversario, mentre Petkovic getta nella mischia Floccari prima ed Ederson poi, che prendono il posto nell’ordine di Antonio Candreva ed Hernanes. Il Trabzonspor pensa soprattutto a difendersi, anche se crea due buone occasioni con il brasiliano Alanzinho che pecca però di precisione. Paulo Henrique si divora il gol del poker, ma il finale è tutto di marca Lazio. Con Floccari protagonista. L’attaccante all’84’ fa centro di testa sugli sviluppi di un corner battuto dal giovane Keita Baldé Diao, in campo da pochi minuti, e complice l’errore in uscita di Kivrak. Un giro di lancette e il numero 99 si ripete, sull’ottimo assist di Perea. Finisce 3-3, i Biancocelesti con una prestazione di carattere impongono il pareggio al quotato Trabzonspor.

Da La Repubblica:

Basta mezz’ora a Floccari per riprendere il Trabzonspor. In Turchia finisce 3-3, un pareggio insperato, perché a sette minuti dalla fine la Lazio era sotto di due gol. Poi ci ha pensato il calabrese (entrato al 60esimo), a rimettere le cose a posto con una doppietta (83’ e 85’): "È andata bene — spiega l’attaccante — perché non è semplice ribaltare la partita in uno stadio del genere. Abbiamo meritato questo risultato, ma dobbiamo rivedere qualcosa: non possiamo permetterci di andare sotto di due gol". Di Onazi l’altra rete, arrivata sul 2-0 per i turchi, su passaggio decisivo di Perea. Buona prova del giovane colombiano, che ha anche servito l’assist a Floccari per il gol del definitivo pareggio. Positivo pure il primo impatto di Felipe Anderson con la Lazio: in 79’ minuti l’ex Santos si mette in luce con ottimi spunti. Chi non c’era a Trebisonda è Mauri. Il capitano biancoceleste, coinvolto nella vicenda del calcio scommesse, non ha digerito il prolungamento di ulteriori tre mesi (da sei a nove) della sua squalifica: "Dopo il carcere, gli arresti domiciliari, le accuse di illecito sportivo e divieto di scommesse, dopo due gradi davanti alla giustizia sportiva, pago 9 mesi di squalifica per il mio rapporto di amicizia con Alessandro Zamperini. Confido nel Tnas, per una decisione rapida, che finalmente possa permettermi di tornare in campo a guidare i miei compagni e la mia Lazio".

Parole amare, apparse sul sito ufficiale del calciatore biancoceleste, di chi sperava in una piena assoluzione per scendere in campo già domenica con la Fiorentina. Quando i suoi compagni — al momento davanti a poco più di 20mila spettatori — indosseranno la maglia speciale per celebrare Piola. Ma le iniziative per ricordare l’ex campione biancoceleste iniziano già oggi (alle 12.30), con l’inaugurazione della mostra antologica a lui dedicata presso il salone della Tribuna Autorità dello Stadio Olimpico di Roma. Sarà aperta fino domenica, mentre solo oggi e domani sarà possibile effettuare un tour guidato dello stadio. Tutto per ricordare uno dei più grandi attaccanti di sempre. Come Klose, che insegue i campionati del mondo in Brasile per provare a superare Ronaldo nella classifica di gol nelle fasi finali. Ma il mondiale non sarà il suo canto del cigno: "Per come mi sento in questo momento — spiega Miro in Germania — dico che posso giocare ancora altre due stagioni, ma deciderò di anno in anno. Per il momento ho ancora un anno di contratto, poi ci sarà la Coppa del Mondo. Per il futuro vedremo".

Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

E’ un ottimista Petkovic, predica un calcio offensivo e spesso si prende anche qualche bel rischio, ma lo spirito positivo trasmesso alla Lazio alla resa dei conti s’è rivelato la dote indispensabile per una rimonta entusiasmante. Ci ha sempre creduto e ha continuato ad attaccare la squadra biancoceleste, non ha mollato e ha stritolato i turchi, pure se era sotto di due gol e ne aveva presi tre in mezz’ora. E’ stato questo il segnale più importante della serata di Trebisonda: Petkovic è ancora saldamente al timone, la Lazio è dalla sua parte e poco alla volta ritroverà il sorriso, fondamentale per continuare a divertirsi sudando e sacrificandosi. Alla vigilia aveva quasi ringhiato in conferenza stampa, stizzite per le critiche nate dopo il pareggio con il Sassuolo. Ieri sera il risultato lo ha aiutato a tendere la mano e riacquistare quella dose di umiltà con cui si era presentato l’anno scorso. "L’importante è restare positivi. Sono sereno e lo ero anche prima, per dare rispetto ci vuole rispetto anche da altri, ma negli ultimi giorni ho sentito alcune cose che non mi erano piaciute e per questo non ero pronto a confrontarmi. Parliamo di calcio giocato. Abbiamo dominato l’avversario, ma abbiamo anche pagato troppo alcuni errori evitabili. E’ una Lazio che ci ha creduto fino in fondo e che ha giocato un bel calcio. Potevamo vincere, abbiamo cercato il quarto gol dopo il pareggio. E sarebbe stata una bella propaganda. Non lo dico io, ma ho sentito commenti internazionali".

Roma è la capitale del mondo, non solo del calcio. E si è vista una partita a due facce. La Lazio ha interpretato male la fase difensiva, ma ha giocato con testa e cuore la ripresa, facendo emergere enormi qualità. "Dobbiamo migliorare nel possesso palla, evitando di giocare sempre in modo frenetico, e ci vuole più cinismo nelle marcature preventive. Non sempre abbiamo difeso di squadra. Ma ci sono state tante cose positive contro una squadra tosta come ha dimostrato di essere il Trabzonspor. I ragazzi sono stati bravi a crederci fino alla fine. La reazione è un segnale a chi dall’esterno vuole portare negatività". Promossi Felipe Anderson e Perea. "Mi hanno sorpreso in modo positivo, hanno lottato per quasi 90 minuti, dimostrando qualità, ma ora non dobbiamo parlare troppo di loro. Il gruppo ha fatto bene. I giovani avranno ancora possibilità per confermarsi e migliorarsi". Non si è mai arreso. "Non è il mio modo di fare". E quando gli è stato chiesto di Keita ha risposto con Floccari. "Non parliamo troppo di giovani, Keita è stato bravo perché è importante chi entra riuscendo a dare un contributo. Ma dobbiamo parlare anche di Sergio che ha fatto due bellissimi gol".

Il campo ha cominciato a dare le risposte per i giovani su cui ha puntato. E Floccari è stato decisivo. Igli Tare, qualche giorno fa, spiegava che si sarebbe sbloccato tra ottobre e novembre. "La cosa più importante era che la squadra dimostrasse lo spirito giusto. Floccari non a caso è rimasto alla Lazio, è in grado di resistere a questi periodi no che capitano agli attaccanti. Mi hanno impressionato Felipe Anderson e Perea. Il brasiliano è al 60 per cento, gli manca la sua caratteristica migliore, ma si vede che ha qualità. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra e non dobbiamo esaltarci, abbiamo bisogno di equilibri, questa squadra può arrivare lontano". Fondamentale rialzarsi. "Potrebbe essere la partita della svolta. Il problema è che ci manca cinismo e cattiveria, ma credo che siamo sulla strada giusta. Quelli difensivi sono errori di autostima, in questo momento manca". Prima della partita aveva protetto e difeso Petkovic dalle critiche. "E’ nervoso per l’epilogo della partita di Reggio Emilia. Vlado sa di avere una grande squadra, mette tanta passione nel suo lavoro ed ha alte aspettative. Non è sotto esame, non credo sia giusto. Siamo solo all’inizio, stiamo portando avanti un percorso importante di una squadra che ha cambiato molto, con tanti nuovi giovani in organico, e che ha già subito tanti infortuni. Viviamo un momento di assestamento".

Tare e Petkovic lo aspettavano, sapendo che anche nella passata stagione la sua era stata una partenza lenta. Sergio Floccari aveva cominciato a entrare in forma con l’autunno, giocando qualche partita e mettendo minuti nel motore. Così è stato. Il centravanti calabrese s’è sbloccato nella serata più difficile. La panchina per favorire l’esordio di Perea dopo alcune prestazioni poco convincenti. Vlado l’ha sganciato nell’ultima mezz’ora e Floccari ha trascinato la Lazio. Puntava la porta e portava a spasso la difesa del Trabzonspor. Ha esibito, tutta insieme, la vivacità e la cattiveria che gli erano mancate nelle precedenti partite. Ora, si spera, le frequenti assenze di Klose peseranno un po’ meno. "E’ andata bene. Non ci siamo mai demoralizzati, siamo rimasti in partita anche sul 3-1 e alla fine abbiamo ribaltato il doppio svantaggio. Durante la partita s’intuiva la nostra pericolosità e alla fine abbiamo raccolto i frutti che meritavamo. Non era facile riprendere la partita in uno stadio del genere, ma sicuramente dobbiamo rivedere qualcosa perché non possiamo permetterci di andare sotto di due gol. La nostra stagione sarà impegnativa in coppa e campionato, domenica ci aspetta un’altra partita durissima contro la Fiorentina: abbiamo poche ore per recuperare ma dobbiamo prepararci al meglio" ha raccontato Sergio, felice per la doppietta. Sono i suoi primi gol stagionali, nella passata edizione di Europa League ne aveva firmati quattro. L’ultimo lo aveva realizzato il 12 maggio in campionato, contro la Sampdoria di Rossi. Qui a Trebisonda ha rimesso in carreggiata la Lazio, ancora in testa al girone. "Il pareggio è importante prima di tutto per la squadra, è chiaro che dal punto di vista personale è una grande soddisfazione, quando non fai gol sei soggetto a critiche. Anche sul 3-1 eravamo in partita, abbiamo fatto una buona prestazione, commettendo degli errori. I risultati aiutano a mantenere il morale alto, crediamo molto nel lavoro".

E’ il super-eroe della Lazio. Lunedì, in un ristorante alla stazione Termini, ha bloccato un borseggiatore. Ieri sera ha rimesso in corsa la Lazio segnando un bellissimo gol, il secondo della carriera in Europa League dopo la prodezza del marzo scorso a Stoccarda. "Ringrazio Dio per il mio secondo gol e grazie anche a tutta la squadra, allo staff tecnico. Abbiamo giocato abbastanza bene. Domenica contro la Fiorentina sarà una sfida importante, dobbiamo metterci lo stesso carattere che abbiamo dimostrato qui per vincere la partita e superare i viola in classifica" ha spiegato a Lazio Style Television. "E’ stata una partita importante, abbiamo avuto un bel carattere per pareggiare. Petkovic all’intervallo ci ha detto che non stavamo giocando così male. Dovevamo lavorare di più". Inevitabile una battuta sull'eroico gesto di tre sere fa: "Ho corso sempre così da quando sono piccolo... Quando ho recuperato la borsa l’ho restituita alla proprietaria e ho chiamato la polizia". Nel finale è stato decisivo il portiere azzurro, evitando il poker del Trabzonspor che avrebbe chiuso la partita. "Gli episodi nel primo tempo ci hanno penalizzato, abbiamo fatto tre errori e siamo stati castigati. Siamo stati bravi a restare in partita, nella ripresa siamo riscesi in campo con lo spirito giusto, riuscendo poi a recuperare. Avremmo potuto addirittura vincere l’incontro".

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