Away league match played on 09 December 2023.
Kicked off at 3:00 PM

9 dicembre 2023 –Verona, stadio M. Bentegodi - Campionato di Serie A, XV giornata - inizio ore 15.00

HELLAS VERONA: Montipò, Tchatchoua, Coppola (87' Magnani), Amione, Terracciano, Duda, Serdar (46' Lazovic), Suslov (76' Mboula), Folorunsho (57' Hongla), Ngonge, Djuric (57' Henry). A disposizione: Berardi, Perilli, Doig, Kallon, Saponara, Cabal, Charly's, Bonazzoli. Allenatore: Baroni.

LAZIO: Provedel, Lazzari, Casale, Gila, Marusic (29' Hysaj, 85' Pellegrini), Guendouzi (85' Vecino), Rovella, Luis Alberto, Felipe Anderson, Immobile (71' Castellanos), Zaccagni (71' Pedro). A disposizione: Sepe, Mandas, Kamada, Gonzalez, Basic, Cataldi, Ruggeri, Sana Fernandes. Allenatore: Sarri.

Arbitro: Sig. Ayroldi (Molfetta) - Assistenti Sigg. Rocca e Cipriani - Quarto uomo Sig. Tremolada - V.A.R. Sig. Paterno - A.V.A.R. Sig. Di Vuolo.

Marcatori: 23' Zaccagni, 70' Henry

Note: ammonito 15' Duda, 24' Marusic, 63' Hysaj, 82' Felipe Anderson, 90'+4' Pedro. Espulso 77` Duda per doppia ammonizione. Angoli . Recuperi: 2' p.t., 5' s.t.

• Il Corriere dello Sport titola: "Lazio, morale sotto il tacco. Gol capolavoro di Zaccagni al 23’, poi il solito blackout: Henry fa 1-1 a metà ripresa con l’unico tiro del Verona. La Lazio chiude con il 71,2% di possesso palla ma continua a non concretizzare. Rete annullata a Casale. Rosso a Duda, finisce in rissa".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Bizzarra la Lazio del campionato. Sarri è convinto di aver dominato, di essere stato solo beffato dal gollonzo di ventre di Henry (nato da cross e tiri svirgolati), dall’arbitro (Ayroldi) e dal Var (Paterna) per l’1-2 concesso e annullato a Casale quattro minuti dopo il pareggio (70'): viene denunciata la trattenuta di Duda sul difensore prima dello spintone a due mani (per questo revisionabile dal Var). Va detto che la soglia del fallo tenuta alta da Ayroldi avrebbe potuto portare il Var a fare considerazioni differenti. Duda, già ammonito (15' pt), al 5' st è stato graziato per una trattenuta su Rovella. Gli episodi, due pugni nello stomaco, possono appartenere alla sfera delle fatalità comiche e delle grottesche ingiustizie, ma andrebbe spiegato come e perché la Lazio sia arrivata al minuto 69' tirando solo due volte nello specchio: dopo il taconazo di Zaccagni (23' pt) ha prodotto solo un tiretto di Immobile (24' st). Alla fine, insieme ad un possesso palla del 71,2%, restano il risultato (1-1) e la classifica (nono posto salvo sorpassi). Con un banale eufemismo potremmo definirli semplici dettagli nelle analisi del Comandante. Non è facile spiegare come si sia arrivati ad un altro passo falso in trasferta, contro una piccola in zona retrocessione, come la Lazio abbia sprecato il bonus per avvicinarsi al quarto posto, come si sia fatta segnare con l’unico tiro. La squadra fatica a bissare i gol, nei secondi tempi la pedalata diventa meno rotonda e gli allenatori avversari riescono a sorprendere Sarri. Anche Baroni.

La partenza. In un Bentegodi pieno e agghindato per la celebrazione dei 60 anni, la Lazio era in formazione annunciata. Casale convalescente accanto a Gila. Il Verona era partito con una difesa baby: Tchatchoua (2001), Coppola (2003), Amione (2002), Terracciano (2003). Con Ngonge, Serdar e Suslov dietro Djuric nel 4-2-3-1. Lazovic era in panchina. L’intento di Baroni s’è visto subito: Serdar per far patire Rovella, Ngonge su Marusic e Zaccagni. Suslov su Lazzari. Le marcature hanno costretto Luis Alberto (preso da Duda) o Guendouzi (percosso da Folorunsho) ad abbassarsi per costruire. La Lazio ricorreva al lancio profondo più che al triangolo. Risultato: Immobile era costretto ad abbassarsi a centrocampo, la solita restrizione. Il Verona era aggressivo, ma nullo. Lanciava con Montipò per Djuric. La Lazio non ha mai rotto la linea difensiva per duellare. È bastata una giocata sarriana, l’unica, per sbloccare. Fallo di Tchatchoua su Ciro nella metà campo laziale. Punizione di Luis, 11 passaggi coinvolgendo Provedel. Lazzari ha sprintato e scambiato con Felipe, così è nato il tacco sublime di Zaccagni, di nuovo ficcante (non ha esultato da ex). È uscito Marusic (scontro con Ngonge), è entrato Hysaj. Provedel è rimasto disoccupato perché Ngonge e Djuric non sono arrivati su due palloni in area.

Baroni si è ripresentato con Lazovic per Serdar, è passato al 4-4-1-1 avanzando il belga. Ha tenuto Duda ammonito. Al minuto 12 ha cambiato Henry per Djuric e Hongla per Folorunsho. Lazovic, esterno a sinistra, ha iniziato a crescere. Dal tiretto di Ciro (69') è passato un minuto e ha segnato il Verona. Rimessa laterale di Lazzari, colpo di testa all’indietro di Felipe, pallone regalato. Lazovic in giravolta ha lanciato Ngonge. Lazzari era altissimo. Casale si è fiondato sul belga. Il cross ha sorpreso Provedel, la smanacciata ha favorito Suslov, Henry è stato perso da Gila. Sarri stava già inserendo Pedro e Castellanos. Da una stoccata di Taty è nato il corner del gol di Casale. È stato espulso Duda (fallo su Castellanos). Diciotto minuti in 11 contro 10, dall’87' al 92' sono arrivati i tiri di Luis, del figliol prodigo Vecino (murato da Castellanos) e di Pedro. È finita quasi in rissa, con Baroni a caccia di Luis Alberto. Nel tunnel l’ultimo round.

• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

"Ayroldi è il figlio dell’arbitro Ayroldi? Il padre sembrava meglio". Giovanni Ayroldi di Molfetta è nipote dell’Ayroldi (Nicola) cui ha fatto riferimento ieri Sarri cadendo nell’errore di appartenenza. La citazione era stata fatta per sottolineare il torto che Mau e la Lazio pensano di aver subito sul gol annullato a Casale: "Ve la faccio io la domanda, se la stessa mano gliela mette il difensore è rigore?", ha chiesto Sarri in conferenza. Era calmo, ma piccato: "In occasione delle spinte la valutazione dell’entità deve essere fatta dall’arbitro. Siamo ai limiti del protocollo. Casale tocca Duda, poi se vai a vedere uno che ti tocca in un fermo immagine cambia tutto. E poi Casale lo tocca perché Duda stava provando a trattenergli la maglia", la moviola del Comandante. Si è lamentato anche per la mancata espulsione di Duda al 5' st, sullo 0-1, era già ammonito, ha trattenuto Rovella. È stato espulso dopo per un fallo su Castellanos: "Non l’ho rivisto, i ragazzi mi hanno detto che doveva essere espulso".

L’analisi. Sarri non ce l’aveva con la Lazio: "Posso essere amareggiato dal risultato, ma la squadra ha fatto una prova di alto livello. Contro una squadra difficile poteva diventare una gara sporca, li abbiamo tenuti lontanissimi dalla nostra porta. L'unica responsabilità è nelle occasioni per chiudere le partita. A livello di interpretazione tattica devo dire che i ragazzi hanno fatto benissimo. Palleggio di grande qualità. Il gol è casuale, non è nato da un momento in cui la squadra era in difficoltà. In 4 partite ha preso un gol e l’ha subito in maniera rocambolesca. Se mi dite che dovevamo chiuderla, sono d’accordo". Ancora punti persi con le piccole: "Se si va a ritroso, pensiamo a Salernitana, Genoa e Lecce, è colpa nostra. Faccio fatica a dirlo a Verona, ho visto una squadra di livello. Secondo me questa è una prestazione che, con un pizzico di fortuna, ti porta al 2-0. L'importante sarebbe continuare su questa strada, in modo che l’episodio rimanga fine a se stesso". Dopo il rosso di Duda nessun vantaggio: "La superiorità è stata per 12 minuti (in realtà 18). È una partita completamente in mano dall’inizio alla fine. Il gol? Era palese che Ngonge volesse crossare. La gestione del vantaggio? Stavolta no, era serena, ci manca la facilità di andare in gol come gli anni scorsi". Zaccagni si è scosso: "Di segnali positivi ne ho visti tanti, squadra propositiva, bell’atteggiamento". Sarri ha inviato un messaggio ai tremila laziali presenti a Verona, alla fine hanno gridato "tirate fuori le p...": "Ci dispiace per il pubblico, si sono fatti sentire durante tutta la partita".

I difetti. Sono dieci i punti persi da vantaggio: "Non m’era mai capitato. La squadra non ha dato segnali di cedimento, la sensazione è che eravamo completamente padroni della gara. Il risultato lo lascio tra le casualità e gli episodi sfortunati". Spesso non si riesce a segnare di più in campionato: "Gli uomini si stanno utilizzando tutti. Felipe è quello che ha avuto più difficoltà in stagione, mi è sembrato più vivo. Siamo in un momento in cui facciamo fatica a trasformare in gol tutta la supremazia che riusciamo ad avere. Non c’è che insistere". Mercoledì l’Atletico: "Sarà difficilissimo, ma un tentativo per arrivare primi nel girone bisogna farlo".

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